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Il supporto alla famiglia è un punto cardine dell’assistenza a domicilio.

Questo tipo di aiuto, insieme a quello offerto all’utente stesso, è alla base del senso di sicurezza che infondiamo occupandoci di qualcuno.

Quando prendiamo in carico un nuovo paziente, le domande da parte della famiglia sono sempre tante, così come le preoccupazioni, i dubbi e le incertezze.
Dopo aver stilato un piano di cura ed esserci occupati degli aspetti burocratici, dobbiamo considerare l’aspetto relazionale. L’obbiettivo è duplice: bisogna di cercare di raggiungere una condizione di benessere totale per l’assistito e di sollevare i famigliari delle preoccupazioni.

Un buon operatore avrà sicuramente un metodo di lavoro che concerne competenze pratiche lavorative e competenze relazionali. Questo secondo aspetto non è mai da sottovalutare ed è una caratteristica innata di chi sceglie di occuparsi di assistenza alla persona, soprattutto se a domicilio.

Se il nostro lavoro viene svolto correttamente e con le giuste attenzioni, durante il percorso di cura i familiari si sentiranno sempre più a loro agio, capiti e accolti. Ma soprattutto sollevati.
Farsi aiutare da un professionista, in questi casi, permette al cosiddetto caregiver di tornare a rispettare gli spazi e del familiare. L’aiuto di una terza persona, esterna, consente a tutti di mantenere il proprio ruolo. Il familiare è un familiare e l’infermiere è colui che si occupa fisicamente del benessere della persona.
Quando invece queste due figure combaciano, e il familiare si trova ad essere anche “infermiere”, il ruolo che ognuno ha in casa smette di essere definito, l’equilibrio si rompe, ed è frequente che nella persona assistita si crei confusione e senso di smarrimento.

Come supportare la famiglia?

È fondamentale, per chi offre assistenza, porsi sempre in modo chiaro, trasparente e preciso.
Per noi operatori a domicilio, è naturale fare sempre quel qualcosa in più: un gesto col cuore, un aiuto non richiesto, un interessamento che vada oltre il bisogno. Lo facciamo per provare ad abbattere quel muro tra operatore e utente che può diventare un ostacolo importante.

La famiglia si sentirà completamente supportata dopo che avrà acquisito fiducia nei nostri confronti.

Poi, se il nostro lavoro verrà svolto a modo, la famiglia sentirà di poter mollare un po’ la presa, ripristinando le giuste distanze. Questo è fondamentale anche per riprendere il rapporto umano che c’era prima,  rimettendo ordine e facendo tornare tutto al proprio posto. Un aspetto come questo può sembrare banale, invece permette tanta serenità e di conseguenza un miglior equilibrio per tutti.

Il ruolo di Thinkfit

Thinkfit si impegna a garantire e mantenere un numero di operatori molto limitato per ogni paziente, al fine di creare un ambiente tranquillo e in cui si possa respirare un clima di fiducia reciproca.
Ne abbiamo parlato recentemente anche in questo articolo.

I nostri operatori sono formati e preparati per potersi occupare oltre che degli aspetti relazionali, anche degli aspetti sanitari. Sapranno quindi gestire la preparazione dei farmaci settimanali e la preparazione della scorta occupandosi degli ordini farmaceutici e de

l recupero di qualsiasi materiale dovesse servire. Saranno in grado di mettersi in contatto con associazioni di volontariato, di introdurre attività quotidiane come il centro diurno o le attività di supporto (come fisioterapia ed ergoterapia) e molto altro ancora.

Queste competenze solleveranno ancor più il familiare che potrà affidarsi completamente a noi, senza più avere il timore di tralasciare qualche aspetto.

Il nostro obiettivo è quello di non far sentire solo nessuno e garantire a tutti sostegno.
La permanenza a casa deve essere fonte di serenità, di fiducia verso i collaboratori e di sicurezza.
Quando entriamo nelle case lasciamo fuori tutto ciò che potrebbe turbare la tranquillità casalinga che garantiamo. Questo è il valore aggiunto che garantiamo a chi decide di non affidarsi a una struttura sanitaria o un centro anziani.


Per maggiori informazioni, non esitate a contattarci.