Un altro tassello fondamentale di cui parlare nel campo dell’assistenza, è senza dubbio la programmazione degli obbiettivi.
Questo passaggio è fondamentale per poter lavorare in modo corretto, seguendo protocolli e portando le situazioni di cui ci occupiamo ad un livello di miglioramento o di risoluzione. Riusciamo così a completare la nostra opera, determinando la concretizzazione degli obbiettivi stessi che ci siamo prefissati.
Premessa:
Prima di tutto bisogna individuare i bisogni assistenziali e cercare di soddisfarli nell’immediatezza in ogni persona assistita e, di conseguenza, in relazione all’autonomia di ognuno, determinarne il grado.
Il grado di autonomia può essere definito:
- globale quando la persona è indipendente
- parziale quando la persona è parzialmente indipendente
- inesistente quando la persona è totalmente dipendente
Una volta individuati i bisogni, ecco quindi che entriamo nelle 3 fasi della programmazione degli obbiettivi vera e propria:
- Stabilire obbiettivi realistici, puntando a una risoluzione a breve termine o a lungo termine. Ricordiamo inoltre che gli obbiettivi, all’interno di un team come quello domiciliare o ospedaliero, possono essere anche comuni a tutti o divisi per competenze (OSS, medico, infermiere, etc.).
- Una volta compresi a pieno, si possono mettere in pratica gli obbiettivi con modalità di intervento che varia in base alla patologia, all’età della persona assistita.
- L’ultima fase sarà quella legata invece alla valutazione: “ho raggiunto i miei obbiettivi? Se no, perché? Cosa non ha funzionato? Tra quanto posso riprovare?”
La speranza e soprattutto la missione di ogni operatore è chiaramente quella di ottenere risposte positive e di elaborare nuovi obbiettivi, sempre realistici e basati sui parametri appena espressi, che possano passo dopo passo portare la situazione generale a condizioni di notevole miglioramento.